lunedì 17 marzo 2014

Commento Diciannovesima Giornata

Punizione Fandango

A.C. Mengaroni - Fandango :  1 - 2

Continua la depressione in casa Menga, i campioni in carica si aggiudicano il derby andando a segno ancora una volta su calcio piazzato. E per i bianco-blu arriva la quarta sconfitta nelle ultime 5 partite.

Non tutta da buttare però la gara dei nostri ragazzi. Nel sabato di Loreto Fandango si presenta con 8 uomini contati, il Menga con grande voglia di riscatto. Le squadre si sfidano a viso aperto, con rispetto, ma senza timori. 
La partita è tesa sin dalle prime battute, combattuta su ogni pallone. Fandango ha il merito di sbloccarla presto, grazie ad una bella giocata sulla sinistra, quando l'esterno salta secco 2 nostri uomini, uccellati come polli, e scarica forte sul secondo palo, dove la punta centrale colpisce al volo liberamente, gonfiando la rete da 2 metri.
Il Menga non si scompone, dopo un breve periodo di confusione riassetta le fila e ritrova ordine in campo. La manovra non è troppo fluida, ma arriva qualche discreta occasione, purtroppo mancata per poca precisione o troppa fretta. Quando poi il portiere avversario in ritardo incoccia la caviglia di Burro, perso dai difensori in mezzo all'area, ci sarebbero anche gli estremi per il rigore, ma l'arbitro valuta diversamente l'azione e lascia proseguire.
La sterilità in zona gol del Menga continua fino alla fine del primo tempo, nonostante la partita venga giocata alla pari con Fandango, con grinta e determinazione, purtroppo con giocate troppo sbilenche e poco precise.
Il thè caldo dell'intervallo si serve sullo 0-1.
Nella ripresa i nostri ragazzi paiono più convinti, Fandango rallenta un po' il ritmo e il Menga alza il baricentro. Capitan Gennari arriva un paio di volte alla conclusione e proprio su un suo tiro dalla distanza arriva il meritato pareggio dell'inossidabile Faber, che con un lesto tap-in ribadisce in rete la palla non trattenuta dal portiere.
Il Menga ci crede e sembra stare bene in campo, la mancanza di cambi nelle file ospiti pare affievolire la controffensiva e si comincia a sperare in qualcosa di meglio. Purtroppo la buona volontà non è spesso sufficiente, il periodo nero del Mengaroni ha minato fiducia e sicurezza, così che anche le giocate più semplici, a volte, sembrano diventare impossibili. Il tasso tecnico in campo, disgraziatamente, non è sempre all'altezza della situazione.
E proprio qui, sulla tecnica, ci si gioca la partita. Nel momento di più convinzione dei padroni di casa, Fandango colpisce su calcio piazzato, con una bella parabola del capitano avversario che sorvola la barriera e si infila in gol. 2-1 pesantissimo a 12 minuti dal termine.
Il Menga non si abbatte e prova l'assalto finale. Si sbilancia esageratamente lasciando ai Blacks un paio di contropiedi ottimi per chiudere il match, per fortuna non sfruttati a dovere. Ma gli attacchi al fortino avversario non portano a nulla, ogni tiro viene respinto e la poca lucidità nella trequarti avversaria è il carattere distintivo di ogni azione. 
Arriva il fischio finale a sancire un'ennesima sconfitta, che getta altro peso sul fardello già abbastanza insopportabile che la nostra squadra si trascina dietro da un paio di mesi.
Cercare ora colpe e colpevoli sarebbe immaturo e inopportuno. La squadra ha lottato fino alla fine, disputando anche una buona partita. Purtroppo negli ultimi tempi il gioco si è involuto, i tanti infortuni e la cattiva forma di molti elementi ha portato il Menga in una spirale di sfiducia e scoraggiamento, che sta trasformando ogni partita in un'impresa. Quello che un tempo riusciva abbastanza facile, soprattutto il gol, è diventato la tredicesima fatica di Ercole e nulla sembra girare a nostro favore.
Eppure si può e si deve ripartire dalle piccole cose buone viste in campo. Dalla voglia di fare risultato, dalla determinazione e dalla volontà di non soccombere. Abbiamo giocato alla pari con i primi della classe.
Solo ritrovando fiducia e continuando a crederci potremo uscire da questa pessima situazione, senza puntarci il dito contro l'un l'altro, senza romperci le palle, in campo e fuori. Ma dandoci una pacca sulla spalla, aiutandoci a vicenda, tendendo una mano al compagno per rialzarlo. Ma anche cominciando a muovere il culo per riconquistare una forma accettabile, partecipando agli allenamenti, o per lo meno allenandosi per conto proprio.
Se ancora abbiamo un po' di amor proprio, se ancora ci teniamo a non fare figure del cazzo, se ancora siamo una squadra che gioca per vincere.
Altrimenti, se così non fosse, sappiate che il nostro campionato è già finito. E da aprile possiamo starcene a casa.
Le risposte, come in tutti gli sport, devono arrivare sul campo, con le prestazioni. Meno chiacchiere negli spogliatoi e meno fiato al vento. Lavoriamo duro e crediamoci fino alla fine.
Forza Mengaroni!!


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