lunedì 30 novembre 2015

Commento Settima Giornata

La bottega degli orrori

New Team Fano - A.C. Mengaroni :  7 - 6

La sensazione è decisamente sgradevole. 
Pressappoco è come ritrovarsi in un luogo affollato, da cui non è possibile andarsene, e senza un gabinetto. All'improvviso ti coglie un crampetto alla pancia, poi cominci a sentire qualche brontolio, un lieve moto intestinale che cresce. Di primo acchito tutto è sotto controllo, il dolorino se ne va, i muscoli si rilassano, ma il tuo sesto senso è già in allarme. Giustamente, perché dopo poco il brontolio diventa un ruggito, il crampetto uno spasmo e il tuo intestino si raggomitola come un contorsionista. In pochi minuti ti ritrovi a chiappe strette, fingendo un'apparente calma, intento a starnazzare a destra e a sinistra in cerca di un luogo appartato, di un bagno inatteso, di un piccolo anfratto dove nasconderti. Ma nulla di tutto questo è a portata di mano, cominci a sudare, a dimenarti, ad avere contrazioni facciali; non ce la fai più e proprio quando in lontananza si scorge un'oasi di pace, un possibile rifugio, un accogliente ricettacolo per le tue nefandezze, ecco che il panico ti assale, l'infinito ti inghiotte, il buio s'impadronisce della tua esistenza.
Sono secondi incredibili, vergogna e soddisfazione, piacere e terrore, orgasmo e delirio. Il tuo corpo è fuori controllo e in un attimo un caldo umido e orribile inonda le tue mutande, lasciandoti in putrido e nefando bagno di merda.

Così il Menga di sabato.
Sin da subito sono stati chiari i sintomi del disastro. Squadra distratta, senza mordente, senza grinta. Poca corsa, poca determinazione, poca concentrazione. Nonostante questo dopo 15 minuti il Menga si ritrova sul 2-0, e forse questo ancor più va ad aggravare la situazione: l'idea di portare a casa il risultato senza sforzi è ormai concreta e il ritmo di gioco viaggia ai minimi storici. Ma i segnali della catastrofe si fanno evidenti.
La squadra è in un'altra dimensione, purtroppo quando la testa gioca questi brutti scherzi, difficilmente si riesce a cambiarla in corsa, e il Menga inizia così il suo lungo tormento intestinale. 
Il primo tempo si chiude sul 3-2, ma nella ripresa dopo poco si è già in parità.
Se la prima frazione non era stata positiva, la seconda è un vero disastro sul piano del gioco. La palla non è mai a terra, le scelte, i passaggi, i gesti tecnici litigano continuamente con quello che si definisce calcio, i gol che arrivano sono frutto di azioni personali e sporadiche e di errori altrui.
Dalla parte opposta infatti c'è un avversario, non va dimenticato, che pur commettendo valanghe di sbagli, pur non riuscendo a fare tanto di più sul piano del gioco, ha voglia di vincere, di correre, di faticare, di lottare. Tutto questo fa la differenza (questo fa sempre la differenza, porco cane!), specialmente negli ultimi 10 minuti, quando il Menga, avanti 6-4, si lascia completamente travolgere da un mare impetuoso di escrementi che lo rivolta, lo abbatte, lo sommerge dalla testa ai piedi.
Tre gol in successione e il 7-6 finale, visto col senno di poi, è un risultato che non poteva essere altrimenti: non una beffa, ma soltanto il meritato raccolto di quanto seminato, o meglio, di quanto buttato al vento.

Se l'entusiasmo di sabato scorso aveva lasciato pensare ad una squadra matura e pronta per affrontare con solidità ogni incontro, oggi sappiamo che quella valutazione non era giusta. Che, seppur un calo di tensione possa essere plausibile, ancora il Menga non ha quella forza mentale per mantenere alte le proprie aspettative, la propria cattiveria, le proprie motivazioni.
Con grande delusione, perché al di là dei punti persi, che sicuramente rimpiangeremo, ora siamo obbligati di nuovo a dimostrare qualcosa in più. Forse meglio così, se la batosta ci può servire a tornare umili e concentrati, ad affrontare le gare non come una scampagnata tra amici, ma come una battaglia da vincere con passione e impegno. Ma è stata comunque una grande occasione persa.
Quel che è fatto è fatto, e già da oggi ci proiettiamo con rabbia verso la prossima sfida. Pronti a dimenticare questa disfatta, a rimboccarci le maniche, a tirare fuori le unghie e mostrare i muscoli.
Petto in fuori, sguardo dritto, mento in alto: avanti tutta ragazzi!
Forza Mengaroni!!

lunedì 23 novembre 2015

Commento Sesta Giornata

Lampi di maturità

A.C. Mengaroni - Muraglia :  4 - 2

Il big match del sabato pomeriggio a Villamarina mette in palio il momentaneo primo posto del girone e il Menga lo fa suo con una prestazione solida e convincente, al termine di una partita a scacchi tiratissima dove ogni squadra ha giocato con tensione e grinta le proprie mosse e contromosse. Ne esce vincitrice la squadra che più dell'avversario, con tutte le forze, ha voluto e cercato i tre punti.
Muraglia parte con il temuto Cabello in attacco, ma la difesa del Menga ha nel duo Borvo-Bure una coppia di mastini impenetrabili. Nell'unica occasione in cui l'avversario arriva al tiro, Vetri non si lascia sorprendere chiudendogli la porta in faccia.
In avanti il Menga fatica a tenere palla, nonostante un paio di buoni triangoli tra Pollo e Turro:  Pollo è più a terra che in piedi, scivola di continuo e il Mister pensa seriamente di andargli a comprare un paio di scarpe nuove nell'intervallo. Le occasioni più pericolose, da ambo le parti, sono su calci piazzati o su conclusioni da fuori, ma nessuno riesce mai a centrare la porta.
Il brivido più grosso nel primo quarto d'ora è una palla che scivola dalle mani di Ale e sembra infilarsi in porta. Il nostro portierone per fortuna se la riprende in tempo e riporta tranquillità nelle coronarie dei compagni.
Muraglia fa la prima mossa tattica: dentro Manocchi con Cabello a girargli intorno. Il Menga non aspettava altro e risponde incollando Mauri sul primo e arretrando un isolato Gennari sul secondo. La nuova linea difensiva si dimostra solida quanto la precedente e il Menga finalmente riesce ad andare vicino al gol con 2 buone conclusioni di Pollo, di poco a lato.
Il primo tempo si conclude sullo 0-0, con entrambe le difese sugli scudi.
Nella ripresa il Mister chiede più intensità e più ritmo, e con grande ardore i biancoblu rispondono diligentemente mettendo in grossa difficoltà gli avversari, con un buon pressing, giocate veloci e maggiore rapidità.
Bisogna aspettare però il 20° minuto per vedere il primo meritato gol, con Pollo che punta l'avversario, lo salta secco sulla sinistra e da poco dentro l'area lascia partire un mancino preciso che sbatte sul palo opposto ed entra in rete. 1-0!
In una partita così tirata si ha la sensazione che un solo gol possa decidere la gara, eppure non è così, il vantaggio del Menga dura solo 5 minuti, perché Muraglia approfitta di un errore in uscita dei biancoblu, trovando il guizzo giusto per andare al tiro. La conclusione viene sporcata e la deviazione mette fuori causa Vetri, che può solo raccogliere la palla in rete.
Ma il meglio dell'incontro deve ancora arrivare: il Menga gioca decisamente per vincere e Muraglia, nonostante l'attacco pesante Rocchi-Manocchi, non trova più sbocchi, ma soltanto il muro biancoblu, solido e invalicabile, composto dal solito inossidabile Borvo e da un Bellagamba stra-to-sfe-ri-co. Lo scontro tra Mauri e Manocchi è decisamente una delle cose più belle della partita, con il nostro bulldozer vincitore indiscusso della sfida e migliore in campo.
Al 31° gli sforzi del Menga trovano finalmente il meritato premio. Gennari, dopo aver annullato Cabello, tornato su quella fascia dove ancora non aveva inciso, dimostra che capitani non si diventa, lo si è e basta.
Prima fa le prove generali con un paio di conclusioni poco precise, poi, su ottimo assist di Sega in azione di contropiede, lascia partire un bolide mancino in corsa da fuori area che si infila sotto le gambe del portiere avversario. Menga di nuovo avanti, 2-1!!
Nemmeno il tempo di controllare il cronometro e i nostri ragazzi rubano subito palla e ripartono in attacco. L'azione è ancora sulla sinistra, Gabri e Pollo scambiano e dialogano bene, infine il bomber da centro area serve l'onnipresente Segarelli che arriva indisturbato e può insaccare con un diagonale preciso e micidiale.
Il 3-1 sembra chiudere il match, ma al primo minuto di recupero Muraglia trova il secondo gol con una conclusione dal limite di Lavanna, a fil di palo, che Vetri tocca ma non riesce a respingere.
Al Mengaroni basta far passare il tempo, ma negli ultimi 20 secondi trova la forza per attaccare ancora e andare a cercare il quarto gol, che arriva ancora su assist di Pollo, bravo a servire lo smarcato Turro che da pochi passi manda tutti a casa proprio nell'istante in cui (o prima?) l'arbitro manda tutti a fare la doccia.
4-2 meritato, morale alle stelle.
Grandissima prova di carattere e di maturità, squadra solida, molto concentrata, consapevole dei propri mezzi. Un plauso a tutti i giocatori presenti, sia quelli partiti nell'otto iniziale che quelli subentrati a partita in corso: tutti, ma proprio tutti, hanno dato un valore aggiunto alla squadra, permettendo di costruire mattone dopo mattone questa importante vittoria.
Purtroppo ora (questa volta non posso negarlo) siamo primi nel girone e da qui in avanti, in ogni sfida, sarà sempre più difficile conservare la testa della classifica. Tutti ci affronteranno con il coltello tra i denti, tutti daranno qualcosa in più per farci crollare, tutti vorranno fare il colpaccio.
Ma tutti dovranno fare i conti con questo Menga e sta a noi fare in modo che ad ogni battaglia, ogni avversario, si ritrovi davanti un Mengaroni sempre più cattivo, sempre più forte, sempre più affamato!
Non siamo al traguardo, siamo solo ai blocchi di partenza e ci sono ancora tanti tanti chilometri da fare.
Corriamo insieme!
Forza Mengaroni!!

lunedì 16 novembre 2015

Commento Quinta Giornata

Il rosso e il grigio.

A.C. Mengaroni - F.C. Ponte :  2 -0

C'era una volta una palla.
E un campo dietro la chiesa. O un prato vicino alla ferrovia, o semplicemente una strada, la porta di un garage o lo spazio indefinito fra 2 alberi. I bambini giocavano, indifferenti e incuranti di tutto quello che accadeva fuori da quel piccolo universo, correvano, sudavano, calciavano, urlavano. L'unica legge era dettata da quella palla e ognuno lasciava la sua storia, la sua vita, fuori da quel campo. Per pochi minuti o interminabili ore nessun'altra realtà esisteva. 
Avremmo voluto che fosse sempre così. Vorremmo fosse ancora così. Vorremmo indietro quella spensieratezza, quelle giornate infinite, quella voglia di vivere. Quella palla, solo e soltanto quella palla.
Ma al risveglio del sabato, dopo il frastuono di una notte pazza e incredibile, dobbiamo convivere con il dolore, lo sgomento e la paura. La follia di una guerra che guerra più non è, una violenza infame e subdola, una barbarie ignobile e meschina. Morte e sciagura nel nome di dio e del petrolio, della libertà e del potere, della democrazia e della schiavitù: nomi che hanno lettere diverse, ma che oggi hanno su questo pianeta lo stesso triste colore, il rosso del sangue versato sulle strade e sulle piazze, sangue di uomini uccisi da altri uomini.
Inorriditi e pietrificati, ci teniamo stretta quella palla, quel microcosmo felice dove tutto il male del mondo rimane fuori ad aspettare la fine della partita. Ci teniamo il saluto sportivo dei nostri avversari, l'abbraccio fraterno del nostro compagno, la stretta di mano serena all'arbitro. Scusate se spegniamo il cervello, ma preferiamo giocare. Vogliamo giocare, nonostante il sangue.
E in un grigio sabato pomeriggio abbiamo giocato. Purtroppo non estranei a tutto, purtroppo con un peso in gola, purtroppo non più felici come bambini. Una partita grigia, spenta e sottotono. Ma per fortuna l'abbiamo giocata.
Due squilli davanti sono bastati a dimenticare il minuto di raccoglimento e di dolore, a domare l'avversario, a portare a casa punti importanti. Che poi il Menga abbia concesso qualcosa all'inizio, abbia sprecato molto dopo, abbia condotto la partita senza troppi patemi, oggi forse ci interessa meno. Preferiamo ricordare la gioia dopo il gol, i sorrisi dei compagni in campo, le birre insieme al circolo, i messaggi ironici sul gruppo, le patate mosce e crude sul tavolo, il vocale della domenica mattina.
Ogni gesto bello, pulito, innocente ci allontana un po' di più dalla paura, dalla vergogna e dallo strazio del sangue che scorre senza fine. Ci teniamo stretto tutto il meglio, non per dimenticare il resto, ma per ricordarci che c'è ancora un sorriso, ci sono gli amici, c'è ancora tanto splendore nelle nostre vite.
Ci teniamo stretto tutto quello che ci regala il nostro sport, perché anche questo è il buono da cui ripartire.
Perché arrabbiati o impauriti, magnanimi o intolleranti, Salvini o Terzani, Oriana Fallaci o Gino Strada, oggi da qualcosa dobbiamo comunque tutti ripartire, con un po' di coraggio in più.
E anche la palla che rotola dentro la rete è ancora oggi il simbolo della gioia di quando eravamo bambini. E quella gioia è il nostro messaggio, il nostro augurio, il nostro impegno.
Forza Parigi!!

lunedì 9 novembre 2015

Commento Quarta Giornata

#iostocolmenga

Drink Team - A.C. Mengaroni :  4 - 9

Non capisco. Ho comprato tutti i quotidiani sportivi da sabato ad oggi e nemmeno una parola.
Posso pensare solo ad un complotto, perchè altrimenti non si spiega.
Ovunque, ma proprio ovunque, pagine su pagine per Valentino Rossi, per la Motogp, per Valencia. Anche sui magazines di equitazione, di cucito, di curling. Sempre e soltanto moto, luistaconvale, leistaconvale, tutti stanno con Vale. E nemmeno una parola per il Menga!
A parte che tutti vogliono stare con Vale, ma Vale sta con quella bella figliola di Linda e quindi sta comunque meglio lui. Ma poi vi pare possibile che nel Paese del calcio, degli spaghetti e del mandolino, tutti parlino solo e soltanto di motociclismo?!? Ma dove siamo finiti!?!
Meglio le moto del calcio. Sicuri?
Nelle moto ci sono le sportellate. Ma avete mai fatto un corpo a corpo con Mauri?
Nelle moto ci sono i sorpassi. Allora provate a mettervi sulla fascia di Verdini!
Ma nelle moto Vale ha dato un calcio a Marquez. (Ah no, non era un calcio) E allora? Anche Burro ha preso un calcio. (Ah no, non era un calcio, era un soffio)
Insomma non capisco. Tanto Menga venerdì sera e nemmeno uno straccio di trafiletto.

Completamente dimenticata l'impresa di Tre Ponti, dove i pesaresi in 30 secondi si trovano subito faccia a faccia con il portiere, Verdo spreca tutto e in altrettanti 30 secondi si ritrovano sotto 1-0. 
Mauri è ancora in clima riscaldamento, protegge palla cercando un fallo che non arriva e l'attaccante ringrazia. Niente paura, il Menga c'è. 
Pollo è in serata stratosferica e in 5 minuti ribalta la difesa avversaria come un calzino, segnando una splendida doppietta da grande centravanti: 1-2.
Non è da meno l'olandese volante. Turro è in gran spolvero e, dopo l'assist per il secondo gol, si mette in proprio segnando il terzo, ancora dopo una bella combinazione con Pollo. Al 15° il Menga è già sul doppio vantaggio, ma continua a macinare gioco e gol.
Pollo timbra la tripletta personale con una punizione supersonica sotto la traversa, poi serve a Sega un ottimo assist dopo una bella azione sulla sinistra. Il nostro regista non sbaglia e realizza il quinto gol con freddezza glaciale. C'è spazio per altra gloria e a prendersela questa volta è Capitan Gennari che centra la sesta rete ancora su punizione. Il Menga, grazie ad una difesa solida e attenta (sì, Mauri è entrato in partita e si vede!) non rischia nulla, ma il primo tempo si chiude sul 2-6, perchè Drink Team trova comunque il gol della speranza proprio allo scadere, con un buon calcio piazzato del solito prolifico Yassine che la mette a fil di palo.
Nella ripresa il Menga non sembra soffrire, ma di certo allenta la tensione e concede qualche metro in più ai padroni di casa. La grande generosità dei biancoblu si concretizza velocemente in un paio di gol regalati, così da mettere un po' di pepe alla partita e non mandare a casa anzitempo gli sparuti tifosi sugli spalti.
Così i fanesi, senza nemmeno faticare tanto, si ritrovano sul 4-6, con il morale rinfrancato e l'inerzia a favore.
Ma il Menga è in serata e Sega, con il bomber Pollo in panca per l'ennesima stecca ricevuta alle caviglie, prende in mano la squadra riportandola in acque più tranquille. Nuova punizione e nuova bordata imparabile, 4-7.
Turro non vuole essere da meno e anche lui reclama il palcoscenico. Rientrato in campo da poco, dopo un ottimo pressing di squadra e una bella palla recuperata, punta 3 avversari in successione e li salta tutti, arrivando davanti al portiere e seppellendo le velleità avversarie sul 4-8.
L'ultimo quarto di gara non ha grande interesse per il risultato finale, ma diventa una sfida personale tra Burro e il gol. Il bomber va a caccia della sua seconda rete stagionale, la prima su azione, ma la porta sembra stregata. Il portiere prima inventa un paio di parate inattese e spettacolari, poi è l'arbitro ad annullargli il gol per un fallo inesistente sul difensore.
Il Menga passa gli ultimi minuti a tirare contro la porta avversaria e finalmente arriva la soddisfazione anche per Burro: il sinistro è sempre quello di una volta, micidiale, e il punteggio finale viene fissato sul 4-9 per un Menga molto gagliardo che va a prendersi i 3 punti in casa della momentanea capolista.

Insomma, capirete anche voi, che dopo una serata del genere sia, non dico facoltativo, ma almeno obbligatorio, per chiunque si occupi di sport, dedicare almeno 4 righe, un filmato, un commento al Menga.
Non è concepibile. Questo silenzio è di certo un complotto mediatico. Senza dubbio un complotto spagnolo!
Iostoconvale, iostoconvale, iostoconvale... scusa Vale, bravo sei bravo, ma oggi... echeccazzo...
#iostocolmenga !
Avanti ragazzi, siamo solo all'inizio, recuperiamo i rotti, continuiamo a divertirci e non molliamo niente!
Forza Mengaroni!!