lunedì 11 febbraio 2013

Commento Tredicesima Giornata

Mengaroni inguardabile, Fandango punisce e ringrazia

A.C. Mengaroni - Fandango :  1 - 5

Dopo il pari tra Drink Team e Real Borgaccese, il Menga orfano del bomber Buresta si presenta sul sintetico di Loreto con l'obiettivo di allungare in vetta, ma stecca clamorosamente la partita, producendosi in una delle peggiori prove offerte in questa stagione.
L'incontro inizia su ritmi blandi da ambo le parti, inizialmente sembra una fase di studio, ma quando intorno al 20° minuto l'unico tiro in porta arriva da una deviazione, si capisce bene che le due squadre non hanno capacità per velocizzare il gioco, nè per costruire buone trame offensive. Il dato dominante risulta essere la snervante sterilità offensiva, al contrario le 2 difese si dimostrano attente e arcigne.
A dire il vero il Menga da l'impressione di poter creare qualcosa di più, quando decide di giocare palla a terra riesce a trovare il fondo e qualche buona incursione, ma di vedere la porta... proprio non se ne parla. Imprecisione nei passaggi, poca lucidità nelle scelte di gioco, reattività e pressing inesistenti: queste le prerogative più evidenti messe in mostra dalle compagini in campo. Il Menga ha le occasioni migliori su tiro da fuori area (a lato di poco) e con  due punizioni che non centrano lo specchio; Fandango invece sfiora la rete grazie ad una deviazione fortuita, ma Schiara è pronto a volare e deviare in corner.
La tristezza del primo tempo non si perde nella sosta, perché la ripresa non è meglio e perché nessuna delle 2 squadre sembra riuscire a cavare un ragno dal buco. L'incontro vive sul filo dell'equilibrio e solo un evento eccezionale può romperlo, un calcio piazzato, un errore difensivo o una giocata geniale. 
Purtroppo è Fandango a trovare il jolly a metà secondo tempo, realizzando una punizione evitabile e trovando la rete con un tiro teso sul palo del portiere, palo che in qualche modo andava protetto meglio sia dalla difesa (impreparata sul tiro) che dall'estremo difensore.
La partita cambia radicalmente, il Menga cerca la reazione, ma lo fa continuando a giocare male, con poca lucidità e con poca attenzione: immediatamente infatti si sbilancia e dopo pochi minuti viene colpito in contropiede. L'attaccante avversario salta la difesa e si lancia a rete, Diego riesce a toccare la palla in out prima del tiro, ma Schiara in uscita travolge l'avversario schiacciato in mezzo ai nostri 2 uomini: rigore.
Il nostro portierone si infortuna seriamente, prova a resistere, ma dopo la realizzazione del penalty deve abbandonare il match e lasciare i guanti proprio a Diego.
La situazione per il Menga si mette male, doppio svantaggio e portiere fuori uso, poche idee in testa e poca forza nelle gambe. Il mister prova il tutto per tutto togliendo un difensore e inserendo una punta, il cambio sembra dare i suoi frutti, perché i padroni di casa si riversano in attacco e dopo aver mancato il gol clamorosamente con Massi, dimezzano lo svantaggio con lo stesso numero 10. Ma il gol è frutto più dei nervi che di una buona sistemazione in campo, infatti la squadra perde ogni organizzazione tattica, i ruoli saltano, tutti si spingono in avanti, ma pochi rientrano a coprire.
Così nel momento di maggior pressione menghina, Fandango punisce in contropiede trovando praterie davanti a sé e realizzando il 3-1 a 5 minuti dal termine. Il gol è il chiodo che chiude la bara, il Menga in campo non c'è più, non becca più un pallone e nel giro di poco arriva anche il 4-1.
Fandango resta pure in 7 uomini trovando un cartellino rosso nel finale, ma l'inferiorità non cambia l'inerzia, perché proprio allo scadere, ancora in contropiede, realizza addirittura il 5-1.
Per fortuna lo strazio finisce e il Menga, da possibile primatista, si ritrova seconda in classifica, braccata a 2 punti da RC Trasporti e a 5 lunghezze da un terzetto agguerrito e pericoloso.
Non è la classifica però a preoccupare, sapevamo che la lotta per i primi posti sarebbe stata lunga e difficile, sapevamo di dover combattere fino alla fine; non è neppure la sconfitta in sé, perché Fandango ha vinto con merito e una giornata storta può sempre capitare. Preoccupa l'atteggiamento indolente con cui l'incontro è stato affrontato, e preoccupano la morbidezza, la confusione e l'inconcludenza viste in campo.
Forse la sconfitta, come un bagno di umiltà, servirà a riportarci sulla giusta strada, fatta di determinazione e sacrificio, fatta anche di allenamento fisico, indispensabile per non perderci proprio sul più bello.
L'importante è come si sa resistere ai colpi, come si incassa, e se si finisce al tappeto, avere la forza di rialzarsi! Forza Mengaroni, su la testa!!



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