giovedì 28 febbraio 2013

Commento Quindicesima Giornata

Brutti ma buoni... 3 punti e poco altro.

Dinamo Trulla - A.C. Mengaroni :  3 - 5

A volersi accontentare, si può dire che il Menga ieri sera ha affrontato una squadra abbastanza in salute, di certo più in condizione di qualche tempo fa, con individualità diverse rispetto alla partita di andata, e nonostante tutto ha portato a casa una buona vittoria, 3 punti importanti per la classifica e dimostrato di poter ribaltare il risultato in qualunque momento, reagendo con carattere alle difficoltà.
A voler essere pignoli, però, dobbiamo scavare in profondità e cercare, oltre alle belle apparenze, problemi tattici, fisici e mentali che stanno segnando in negativo le ultime uscite della squadra, costringendola spesso ad inseguire e a subire troppe volte gli attacchi avversari.
Il Menga ieri sera a 10 minuti dal termine perdeva 3-1, nessuno avrebbe scommesso un euro sulla nostra vittoria, eppure con una pazza rimonta la squadra ha saputo ribaltare completamente il risultato. Che cosa non ha funzionato nei primi 60 minuti? Che cosa non sta andando in queste ultime uscite? Vediamo.
La difesa gioca molto bene in fase di chiusura, altre squadre in certi momenti di pressione avrebbero subito carrette di gol, noi reggiamo l'impatto e facciamo muro. Bene. Ma latitiamo decisamente quando il gioco va costruito, quando dobbiamo ripartire, quando invece di cercare il compagno vicino o di portare palla ci rifugiamo in un più sicuro, ma meno utile, lancio lungo verso il nulla. Subendo troppo il gioco avversario, poi, i nostri terzini non riescono a supportare il centrocampo, si devono appiattire sulla linea difensiva, lasciando la linea mediana priva di un aiuto fondamentale. La mancanza di lucidità nelle fasi di pressione altrui, infine, ci porta a giocare in affanno e a commettere errori banali (ieri sera ben evidenti) che regalano gol agli avversari.
Ma se la difesa gioca costantemente sotto pressione, grandi responsabilità vanno cercate anche a centrocampo. Del mancato aiuto dalle retrovie in fase mediana si è già detto, ma il calo fisico e le difficoltà tattiche del nostro centrocampo sono evidenti, specialmente quando scaliamo male, in ritardo, facendoci trovare spesso fuori posizione. E quindi nel mezzo non filtriamo, non recuperiamo palloni, non ripartiamo. Il centrale spesso viene lasciato solo, costretto a chiudere su più uomini, sballottato come una pallina del flipper. Gli esterni poco reattivi, a volte qualche metro tropo indietro per poter pressare, altre qualche metro troppo avanti per riuscire a chiudere: colpa loro? colpa di un gioco che non decolla e li costringe ad un "avanti-indietro" sterile e dispendioso? Certo, tutto è legato, è un gioco di squadra, le difficoltà di un giocatore, di un reparto, si riflettono per forza sugli altri.
Anche in fase propositiva il centrocampo sta faticando, sbagliando appoggi, cercando troppo frettolosamente il servizio per la punta, commettendo errori di misura non auspicabili da chi il pallone nei piedi lo sa trattare discretamente... certo, si fatica, si corre a vuoto, spesso ci si trova in inferiorità numerica, la forma fisica non è delle migliori... è normale che poi si sbaglia.
Anche l'attacco non è esente da colpe, anzi. Nei momenti di difficoltà, tutti devono sbattersi di più, se la squadra ha il fiato corto, la palla va tenuta lontana dalla nostra difesa, bisogna permettere ai compagni di respirare, farli salire. E anche fare gol. Ma questo, dobbiamo ammetterlo, l'attacco lo fa molto bene.
Comunque... davanti ci si lamenta delle poche palle giocabili, dietro ci si lamenta con l'attacco per le troppe palle perse. In medio stat virtus. Tutti hanno torto e tutti ragione, la verità va trovata fra i due estremi.
La fretta e la difficoltà nella costruzione ci costringono a cercare la punta con troppa apprensione, quindi spesso il passaggio arriva male o non arriva affatto. Altre volte però la palla arriva e andrebbe gestita, evitando di subire anticipi troppo facili, forieri di pericolosi contropiedi, non cercando sempre e comunque la porta, ma dando modo ai compagni di riprendere posizione, di assistere l'attacco e di costringere l'avversario nella propria metà campo.
Anche le discussioni sul modulo credo che lascino il tempo che trovano: non dobbiamo regalare uomini in campo e non dobbiamo trovarci in inferiorità numerica nelle svariate situazioni di gioco, certamente; ma in campo siamo noi a dover imporre il modulo che vogliamo, siamo noi a dover trovare le giuste collocazioni e i giusti movimenti per essere in vantaggio in ogni frangente, siamo noi (Mister in primis) a dover leggere la partita e a capire come e perchè certe posizioni non vengono sfruttate a dovere. Che si parta con 4, 3 o 2 difensori, poco importa, dobbiamo sapere che in certi frangenti occorrerà difendere in 6, in altri possiamo farlo anche con un solo uomo. Ma se non lo facciamo, poi arrivano i problemi.
Credo che questa analisi non dia risposte definitive su come giocare meglio (se ne avessi di infallibili spiegherei ad Allegri come vincere un derby contro un cadavere di squadra, o una squadra di cadaveri, fate voi), ma penso che  metta in luce soprattutto come non ci siano responsabilità specifiche nei singoli, ma che ce ne siano molte come squadra: purtroppo, però, il bene e il male del gruppo passa dai piedi e dalle giocate di ognuno, quindi soltanto con l'applicazione e con la forte determinazione di tutti a far bene il proprio compito, possiamo risolvere i problemi della squadra. Se ognuno sa cosa fare e lo fa bene, tutti giocano bene. Se ognuno da qualcosa in più, tutti avranno qualcosa di più.
Tony D'Amato concludeva il suo celebre discorso in Any given sunday dicendo: "o noi risorgiamo adesso come collettivo o saremo annientati individualmente, è il football ragazzi, è tutto qui". Sì è tutto qui, ognuno si prenda la responsabilità di fare bene quello che deve fare, ognuno sputi sangue per sè e per il compagno e vedrà che in campo i compagni sputeranno sangue insieme a lui, per raggiungere la vittoria finale.
Non ho risposte o ricette pronte per giocare meglio, le troveremo insieme.
E dopo che vi siete sorbiti tutto il pistolotto... andiamo rapidamente alla cronaca del match.
Nel primo tempo il Menga parte in sordina, poco ritmo e poche idee, come spesso gli capita ultimamente, ma la partita è equilibrata, con i portieri in evidenza su belle e decisive parate. A spezzare l'incantesimo ci pensa Capitan Gennari che commette in area un fallo tanto stupido quanto evidente, scalciando da dietro l'attaccante avversario spalle alla porta: rigore ineccepibile che il n° 5 avversario trasforma con freddezza. Nel finale di tempo il Mengaroni riesce a riequilibrare il punteggio, trovando una quadratura migliore, frutto soprattutto di una rinnovata spinta atletica. Turo, migliore in campo, vince un contrasto aereo con il difensore dopo un lungo lancio di Schiara, arriva sul fondo e serve davanti al portiere Burro, che tutto solo deve solo segnare. Si va al riposo sull'1-1.
Nella ripresa sembriamo più propositivi, ma non troviamo la via del gol, quel poco di buono che facciamo non riusciamo a sfruttarlo, il gioco è abbastanza sterile e la difesa avversaria ha vita facile.
E' la Dinamo a trovare di nuovo il vantaggio verso la metà del tempo, a seguito di un grossolano errore difensivo, e dopo 5 minuti arriva anche il 3-1, questa volta grazie ad un abile inserimento dei centrocampisti verde-neri, non seguiti dai nostri mediani. A 10 minuti dal termine subiamo il doppio svantaggio e l'incontro sembra chiuso, ma un grande Turo ci riporta a galla, dando fondo a tutte le energie, con un bel gol su assist di Burro e con una palla recuperata con caparbietà, servita a Baio sotto porta per il pareggio. 3-3.
Gli ultimi minuti sembrano lunghissimi, non finiscono mai. La Dinamo ha una palla ghiotta per vincere, ma uno strepitoso Schiara chiude la saracinesca. Manca pochissimo, il Menga ci prova solo con lanci lunghi, ma per fortuna anche questi pagano, perchè per ben 2 volte in 3 minuti il lancio arriva a destinazione, la difesa della Dinamo sbaglia intervento e marcatura, lasciando libero Burro di colpire davanti al portiere, segnando prima il quarto, poi il quinto e definitivo gol.
Abbiamo giocato male, abbiamo rischiato di perdere, come ci era capitato con Fandango, ma abbiamo vinto in rimonta, proprio come contro la Red Passion. Se questa squadra vince, pur giocando così male, dove può arrivare se finalmente riuscirà ad esprimersi come dovrebbe?
Preferisco usare il bastone ed essere critico in questo momento, preferisco non cavalcare i facili entusiasmi di chi pensa che "tanto si vince e va tutto bene". Preferisco pretendere di più da tutti, perchè so che tutti hanno qualità decisamente migliori di quelle viste finora. Ma vinciamo e anche se m'incazzo... godo!
Mettiamo da parte rancori, arrabbiature, problemi e difficoltà. Affrontiamo tutto con coraggio.
Io ci credo, vi chiedo di crederci insieme a me. Forza Mengaroni!



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