lunedì 20 maggio 2013

Commento Semifinale


Finisce il sogno del Menga. Fandango in finale.

A.C. Mengaroni - Fandango :  4 - 6

Si poteva forse fare di più, probabilmente si doveva. Si poteva gestire la partita in modo differente, si potevano ruotare i giocatori diversamente, si poteva affrontare la partita con quel pizzico di attenzione in più che serve in momenti come questi. Tanto altro si poteva fare.
Una lista lunga di se e di ma con cui straziarsi l'animo e rinvigorire rimpianti e rimorsi, purtroppo la realtà dei fatti è che Fandango ha giocato molto meglio, meritando ampiamente la qualificazione, e che in questa stagione su 3 incontri sempre ci ha battuto, sempre abbiamo avuto problemi, mai abbiamo trovato la quadratura del cerchio.
Gli avversari hanno messo in mostra le loro caratteristiche migliori: velocità, freschezza, lucidità e cinismo; hanno tirato fuori il peggio di noi, costringendoci sempre ad inseguire, a correre in affanno, a giocare ad alto ritmo e inevitabilmente a sbagliare.
Così è maturata questa sconfitta, anche se ancora brucia l'avvio suicida che in 15 minuti segna il solco, uno 0-3 devastante e pesante come un montante in volto, frutto di errori individuali, di disattenzioni generali e di bravura balistica avversaria.
Il Menga prova a reagire, cercando di ricucire lo strappo, accorciando prima con Burro su rigore a fine primo tempo, e poi con una bella girata di Berto a inizio secondo, ma il treno per riagguantare il match fugge via quando Massi incoccia la traversa, perchè dopo pochissimo Fandango torna sul 4-2 ricacciandoci a distanza.
Nonostante la pressione offensiva, il Menga è sterile e inconcludente, Burro non trova il guizzo giusto e i centrocampisti sbattono costantemente contro il fortino nemico, perdendo tantissimi palloni e concedendo il fianco al contropiede di Fandango, micidiale e devastante, con cui riesce ancora ad allungare.
L'ultimo estremo sforzo ci riporta sul 5-4, ancora con Berto e ancora con Burro dal dischetto (rigore molto generoso), ma a pochi minuti dal termine arriva il sesto gol di Fandango, forse con un fallo, ma comunque definitivo e letale. Ogni tentativo è ormai inutile e il volto distrutto e trasfigurato del Capitano è il simbolo della nostra sconfitta.
Il tempo si esaurisce, gli avversari festeggiano con merito la finale conquistata e al Menga restano le briciole, una manciata di rimorsi e delusione, un pugno di vuoto e rabbia.
Il calcio è anche questo, una sola squadra vince, spesso la migliore, tutte le altre cadono una dopo l'altra.
Noi siamo caduti, ma ricordiamoci che tra tutte le 44 squadre di serie A siamo ora tra le migliori 4: questo deve essere motivo di orgoglio per tutti noi, un grande gruppo che ha affrontato la stagione con passione e grinta, regalandoci momenti di indimenticabili entusiasmo e divertimento.
Abbiamo ancora una finale da giocare, non quella che volevamo, non quella che sognavamo, ma c'è un trofeo in palio e in questo sport si gioca sempre e comunque per vincere, o almeno ci si deve provare. Fino alla fine!
Forza Mengaroni!!

1 commento:

Anonimo ha detto...

Today, I went to the beach front with my kids. I found a sea shell and gave it to my 4 year
old daughter and said "You can hear the ocean if you put this to your ear." She put the shell to
her ear and screamed. There was a hermit crab inside and it pinched her ear.
She never wants to go back! LoL I know this is completely off topic but I had
to tell someone!

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