domenica 7 marzo 2010

VENTESIMA GIORNATA: COMMENTO

Sabato 6 Marzo 2010 - Campo di Rio Salso - Ore 14:30

A.C. Mengaroni - Cesari Abbigliamento : 1 - 2

Somari e polli, nemmeno fossimo una fattoria!!

Tu sei brutto e ti tirano le pietre. Così cantava Gian Pieretti molti anni fa, e anche il Menga oggi impara a proprie spese questa verità.
A Rio Salso, un Menga ancora in corsa per il primo posto incontra i Cesari obbligati a vincere per sperare di passare il turno, ma getta alle ortiche ogni ambizione di primato con una prestazione opaca e costellata di errori.
L'incontro è molto equilibrato, entrambe le formazioni sono accorte e ben chiuse, pronte a ripartire e a sfruttare l'errore altrui: ne viene una gara inizialmente povera di azioni spettacolari, combattuta a centrocampo e piuttosto maschia.
I Cesari propongono un attacco abbastanza effervescente, ben gestito però dalla retroguardia pesarese, sempre pronta a chiudere ogni falla: i pericoli verso Righi sono quindi pochi, quel che manca ai padroni di casa è una manovra efficace ed il guizzo giusto sotto porta.
Verso la metà del primo tempo è comunque il Menga a passare in vantaggio, non per merito di un buon gioco corale, ma grazie alla caparbietà di Fabbri che va in pressing sulla difesa avversaria e vince un contrasto, rubando palla e involandosi a rete. Dopo aver resistito ai tentativi di recupero del difensore, si presenta a tu per tu col portiere e lo trafigge con un sinistro chirurgico.
Il vantaggio, però, sazia i padroni di casa e stimola gli avversari: il Menga abbassa il ritmo, diminuisce l'agonismo e si sente appagato; i Cesari invece alzano il baricentro cercando con foga il pareggio.
Non sono però azioni manovrate a portare l'1-1, bensì un calcio di punizione dal limite calciato sulla barriera e deviato imparabilmente in rete. In giornate dove riesce poco, quando ci si mette anche la sfortuna, poi è difficile cambiare i destini di una partita.
A fine primo tempo tira una brutta aria, c'è delusione, ma le speranze di portare a casa la vittoria sono comunque invariate.
La ripresa offre un primo quarto d'ora di bruttissimo Menga, chiuso a catenaccio nella propria metà campo a spazzare palloni a destra e a manca, con le pile scariche e incapace di riprendere in mano il gioco.
Eppure è proprio qui che arriva la più enorme delle occasioni-gol. Un rilancio della difesa menghina trova tutta la formazione ospite sbilanciata in avanti, Cinti ha la palla che ogni attaccante sogna: metà campo deserta, palla in movimento, corsa libera verso la rete e tutto il tempo per ragionare; bisogna solo trafiggere il portiere e insaccare in rete, invece il bomberone cicca clamorosamente e spedisce abbondantemente sul fondo. Incredibile.
La girandola dei cambi ripropone polmoni freschi per entrambe le formazioni, il Menga riesce così ad uscire dall'assedio ospite e a ribaltare il fronte; negli ultimi 20 minuti va quindi a cercare la vittoria con più insistenza, anche se lucidità e manovra lasciano spesso a desiderare. I Cesari, d'altro canto, devono assolutamente vincere e appena possono pungono velenosamente: anche per l'attacco ospite arriva una grande occasione per sbloccare il risultato, ma la buona reazione di Righi prima e il palo poi (tutto nella stessa azione) negano il vantaggio.
Un altro paio di buone palle capita poi sui piedi del Menga, ma di nuovo tutto viene sprecato grossolanamente in fase conclusiva. La tensione sale ed il nervosismo cresce, in campo aumentano i falli e sulle panchine si protesta con l'arbitro.
A 5 minuti dal termine arriva l'episodio decisivo dell'incontro: Marconi recupera un buon pallone sul lato destro dell'area avversaria, entra deciso palla al piede, salta un primo uomo e costringe un secondo ad atterrarlo. Rigore incontestabile, che l'arbitro vede e concede.
Sul dischetto si presenta lo specialista Salvafiorita, che sistema la palla con cura e prende la rincorsa. Ma l'esecuzione non è degna della sua classe, il pallone debole e impreciso si spegne sul corpo del portiere.
Adesso sì che la frittata sembra pronta: se la legge del calcio è implacabile lo si vede in queste situazioni. E la legge del calcio, certamente, è implacabile. Appena iniziato il recupero arriva la beffa.
Rilancio lungo del portiere ospite, deviazione di testa di Salvafiorita che prolunga involontariamente il pallone e spiazza la retroguardia pesarese; i tre difensori del Menga vengono presi di sorpresa, i due attaccanti ospiti sono invece lesti a impadronirsi del pallone e a portarsi davanti a Righi, che questa volta non può far niente sulla potente conlusione avversaria.
Esplosione di gioia per gli ospiti e morale sotto i tacchetti per il Mengaroni. L'incontro finisce qui, con una sconfitta che brucia enormemente.

Il Menga perde dopo una buona serie di risultati utili e non compromette il proprio passaggio alla fase successiva. Nonostante questo, evidenzia alcune peculiarità negative che si sussegono da tre partite: la squadra fatica molto a trovare la via del gol (al contrario, però, la solidità difensiva è costante), il fraseggio manca e spesso le idee in fase d'attacco sono poco lucide, alcuni giocatori mostrano appannamento fisico e "poca gamba", l'approccio mentale non è sempre dei migliori.
Certo non è il caso di fare processi ad una squadra che finora si è comportata piuttosto bene, ma è doveroso sottolineare queste pecche perchè a breve inizierà la seconda fase, dove una partita "steccata" può significare la fine di molte ambizioni.
Nella partita odierna il Menga ha sbagliato molto, per Sanchini e i suoi uomini c'è ancora da lavorare, ma siamo sicuri che il grande orgoglio e la classe dei nostri ragazzi li porteranno a tirare fuori il meglio per regalare ancora gioie ai loro tifosi (ieri in tribuna erano addirittura 2!).
Forza Menga, rialzati e combatti!!

P.S. Domenica prossima c'è il pranzo, chi ancora non si è segnato lo faccia in fretta perchè a metà settimana dobbiamo prenotare!! Segnatevi sul post che trovate in basso o avvisate il mister.
Lunedì amichevole contro la Red Passion, solita ora, solito campo di Muraglia.

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