lunedì 18 aprile 2016

Commento Ventunesima Giornata

We are A.C. Mengaroni?

Le Iene - A.C. Mengaroni :  4 - 1

Domanda legittima alla luce delle ultime prestazioni.

Siamo il Menga? Ma davvero? Siamo quelli che hanno messo in riga tutto il girone, che hanno vinto a Muraglia, che hanno fatto bottino a Tre Ponti contro i campioni in carica, che hanno espugnato Rio Salso e che hanno ribaltato in 10 minuti il risultato a Fermignano?
Venerdì sera (e nel secondo tempo di sabato scorso) no. Quel Menga non è sceso in campo.
Si è presentata un'altra squadra, scarica, presuntuosa, irascibile, evanescente. Sorpresa forse più dell'avversario dal vantaggio dopo 30 secondi, poi pian piano appassita, incapace di riprendersi, e crollata dopo l'errore dal dischetto nel secondo tempo.
Squadra che mentalmente ha tirato i remi in barca, appagata, convinta che la giocata del singolo possa risolvere ogni problema, così poco concentrata da commettere errori e banalità da pischelli.
Una prova deludente non tanto nel risultato, ma nell'atteggiamento e nel carattere. Brutte cose si sono viste, non gesti tecnici, ma di concetto e di comportamento.
Dopo un intero campionato passato insieme dovrebbero essere ormai consolidate la fiducia nei propri compagni, la voglia di aiutarsi, e indiscusso il valore del gruppo al di sopra dei singoli. Dovrebbe essere chiaro che non si è arrivati a questo punto grazie alle capacità di qualcuno, ma solo e soltanto perché TUTTI hanno dato qualcosa per costruire la squadra, tutti hanno messo il proprio sudore al servizio degli altri e perché tutti hanno fatto sacrifici per arrivare in alto. Tutti, tutti, tutti, nessuno escluso.
Eppure ancora oggi, dopo mesi o anni di lavoro e divertimento insieme, ancora oggi riusciamo a prendercela con il compagno, a criticare, a lamentarci di chi indossa la nostra stessa maglia, rimproverando gli errori altrui, e dimenticando i propri.
Questo è ciò che delude di più. Questo diventa nauseante. E questo è un Menga inaccettabile.
Possiamo sbagliare tutto in campo, passaggi, stop, parate, gol. Tutto. Ma nessuno può permettersi di smettere, anche solo per un minuto, di combattere e lottare per l'amico che ha accanto, di pensare che sia sua la colpa della sconfitta. La sconfitta, come la vittoria, è sempre NOSTRA. 
Se il Menga è questo, il Menga ha perso: ha perso nel progetto, nelle idee, nel gruppo assemblato nel 2008 e costruito con fatica, con sacrificio, con amicizia ed entusiasmo in 8 anni. Ha perso nelle cene, nei pranzi, nelle bevute, nei messaggi sul gruppo, nei vocali, nelle felpe, nelle birre.
Ma mi rifiuto di accettare questa sconfitta. Noi non siamo questo.

Facciamoci una bella doccia fredda, un bagno di umiltà, di responsabilità e di autocritica.
Una squadra di amici che combatte insieme. Solo così NOI siamo A.C. Mengaroni.
Solo così possiamo continuare a sognare.
Vi chiedo molto, ma con poco non si fa niente.
Forza Mengaroni!!


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